Ieri è arrivata con il nuovo DPCM la sospensione delle attività sportive professionistiche fino al 3 aprile. Insomma, il campionato di serie A di calcio si ferma dopo il recupero della giornata cruciale che aveva in cartellone Juventus-Inter (finita 2-0 in uno stadio deserto). Era ora, è magari è anche tardi.
Però vorrei fare una considerazione … esistono abbracci di serie A che non contagiano, ed abbracci di serie B, C, D etc che invece portano sicuramente il Covid-19.
Di cosa parlo? Juventus-Inter si è giocata a porte chiuse, come tutte le partite di domenica 8 marzo, nello stesso giorno in cui è stato varato un altro decreto draconiano che prevedeva appunto la limitazione di ogni tipo di mobilità (adesso estesa a tutta Italia), ma anche di effusioni, consigliando di mantenere la distanza di un metro.
Ligi al dovere ed alla legge, i calciatori sono scesi in campo e si sono salutati “senza toccarsi” …
Peccato che poi, al di là di ogni contatto sul campo, la gioia del gol sia immune da ogni batterio di Coronavirus e allora i giocatori della Juve non hanno resistito a festeggiare con abbracci, buffetti, pacche sulle spalle per le due segnature che hanno portato al successo la squadra torinese …
E’ proprio vero: la legge non è uguale per tutti!
Comincio un diario legato al periodo che grazie al DPCM dell’8 marzo trascorrerò in casa o comunque in una sorta di isolamento legato alle misure di prevenzione del Coronavirus.
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